MEGLIO EVITARE IL GLUTINE PER PREVENIRE L’INVECCHIAMENTO?

Negli ultimi anni si è parlato molto di glutine, soprattutto in relazione alle allergie e intolleranze alimentari. Tuttavia, c’è un argomento di cui si discute meno: il legame tra il consumo di glutine e l’invecchiamento precoce. Il glutine è una proteina presente in molti cereali, ma la sua digestione può risultare difficile per alcune persone, anche per chi non soffre di celiachia. Più il cibo è complesso e ricco di ingredienti, più diventa difficile per il nostro sistema digerirlo correttamente. Nel caso del glutine , parliamo di una proteina presente in cereali e derivati coltivati e prodotti sempre più con fitofarmaci e selezione forzata. Un intestino che lavora troppo a lungo per digerire i pasti complessi può diventare più predisposto a sviluppare infiammazioni, che a lungo andare accelerano il processo di invecchiamento.

Le allergie alimentari e il nervo vago

Non tutti sanno che le allergie alimentari possono causare sintomi che vanno oltre il semplice malessere digestivo. In alcuni casi, possono portare a mal di testa, svenimenti o sensazioni di stordimento. Questo accade perché il nervo vago, che collega il cervello all’intestino, si attiva in risposta a determinate sostanze alimentari. Quando questo nervo viene stimolato in modo anomalo, può provocare reazioni che si manifestano in tutto il corpo, rendendo difficile identificare l’allergia come la vera causa del malessere.

 

Il ruolo del microbiota intestinale e degli acidi grassi a catena corta

Il microbiota intestinale, quell’insieme di batteri che popolano il nostro intestino, è fondamentale per il nostro benessere. Questi batteri e alcuni cibi che ingeriamo, producono acidi grassi a catena corta, che hanno un ruolo chiave nel mantenere la salute della mucosa intestinale e nel controllare l’infiammazione. Tuttavia, il nostro microbiota non è statico: può variare in base a fattori come l’umore, lo stress e la dieta. Ad esempio, i lattobacilli, batteri amici dell’intestino, sono particolarmente utili per mantenere il corretto equilibrio e prevenire la disbiosi, uno squilibrio tra i batteri “buoni” e quelli “cattivi”. Quando c’è un deficit di questi batteri, l’intestino può diventare più vulnerabile a infiammazioni e malattie.

 

Il benessere oltre il cibo

Non possiamo parlare di salute intestinale senza considerare altri aspetti della nostra vita quotidiana. Il tempo che dedichiamo a noi stessi, l’aria che respiriamo, il contesto in cui viviamo e le persone che frequentiamo influenzano profondamente il nostro stato di benessere. Anche l’attività fisica è fondamentale: praticare esercizi almeno due o tre volte a settimana non solo aiuta il cuore, ma stimola la respirazione e contribuisce alla detossificazione dell’organismo. Attività con sovraccarichi e cardio sono potenzialmente migliori per stimolare la massa magra muscolare e la sua attività endocrina. Altresì attività come yoga, meditazione e stretching sono ottime per favorire una respirazione profonda, ridurre le tensioni e migliorare la digestione.

Mangiare con calma e coltivare le passioni

La digestione comincia dalla bocca e mangiare lentamente è essenziale per permettere al nostro corpo di assimilare meglio i nutrienti. Prendersi il tempo per gustare ogni boccone può fare la differenza nel modo in cui digeriamo il cibo. Infine, non dimentichiamo l’importanza di coltivare le nostre passioni e di vivere momenti di gioia e relax, che contribuiscono alla nostra salute complessiva. Bere acqua in quantità adeguata, circa tre volte il proprio peso corporeo (in litri), è altrettanto importante per mantenere il corpo idratato e favorire il corretto funzionamento di tutti gli organi.

 

Prenditi cura di te, dall’alimentazione alla mente, e il tuo corpo ti ringrazierà!

Emiliano Giorgi, Biologo Nutrizionista